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Mussolini e Claretta, da lunedì pubbliche le 318 lettere del periodo di Salò

In Recensioni librarie e cinematografiche on 15 novembre 2011 at 21:45

La corrispondenza integrale pubblicata da Mondadori in un libro
Roma, 13 nov. – (Adnkronos) – ”Cara, comincio col dirti: per la giovinezza che m’hai dato, per la fedelta’ che mi hai portato, per le torture che hai coraggiosamente sopportato, durante il periodo piu’ nero della storia italiana, io ti amo, come nel 1936-39, come nel 1940, come sempre”. Con questa dichiarazione d’amore, datata 10 ottobre 1943, inizia la prima delle 318 lettere che Benito Mussolini inviera’ quasi ogni giorno all’amante Clara Petacci fino al 18 aprile 1945, data dell’ultima missiva, scritta poco prima del suo arresto a Dongo, sul lago di Como. A distanza di quasi 70 anni, esce l’epistolario completo, per la maggior parte inedito, scritto dal Duce durante i seicento giorni della Repubblica di Salo’. E’ raccolto nel volume intitolato ”A Clara. Tutte le lettere a Claretta Petacci 1943-45 di Benito Mussolini” (pagine 408, euro 24,90), che l’editore Mondadori manda in libreria domani, martedi’ 15 novembre. Nato da un progetto ideato e realizzato dall’Archivio Centrale dello Stato, questo volume chiude la lunga vicenda legale e giudiziaria, iniziata nel 1950 con il ritrovamento del fondo Petacci a Villa Cervis di Gardone Riviera e l’acquisizione da parte dello Stato. Negli ultimi anni, mano a mano che andava esaurendosi il vincolo sulla consultabilita’ del materiale, parte di queste lettere sono state oggetto di attenzione da parte dei media e degli studiosi, nella convinzione che avrebbero fatto luce su aspetti mai chiariti riguardanti persone, circostanze, avvenimenti della storia nazionale e della sfera privata di Mussolini, compreso il presunto carteggio tra Winston Churchill e Mussolini, di cui peraltro non e’ stata trovata traccia. Leggi il seguito di questo post »

Savoia, Vittorio Emanuele smentisce la liason tra Maria José e Mussolini

In Fascismo (1919-1943) on 9 settembre 2011 at 19:23

In una lettera a “Il Giornale”, contro mia madre “macchina del fango”
Roma, 9 set. – (Adnkronos) – “Come figlio, sono estremamente disgustato per cio’ che e’ stato scritto, perche’ non esiste persona che abbia piu’ avversato il fascismo, le sue dottrine e i suoi gerarchi di mia madre, che si circondo’ sin dall’inizio del suo matrimonio di intellettuali e politici antifascisti, sfidando piu’ volte le ire del Regime che la faceva costantemente spiare e sorvegliare”. Cosi’, in una lettera a ‘Il Giornale’, il principe Vittorio Emanuele di Savoia smentisce le voci su una presente liaison tra la regina Maria Jose’ e Mussolini, sostenendo a piu’ riprese che contro la madre si e’ mossa la “macchina del fango”

La storia d’amore per eccellenza: su Rai1 “Edda Ciano ed il comunista”

In Attualità on 11 marzo 2011 at 15:00

Roma, 10 mar (Il Velino) – Nato a Lipari nel 1911, alto 1,85, laureato a Bologna, figlio di un socialista rivoluzionario che organizzò la fuga di Rosselli, Nitti e Lussu dall’isola, in guerra comandante di un battaglione di alpini che parlava un dialetto che non conosceva, partigiano e comunista che credeva che, una volta caduto il fascismo, si passasse automaticamente al socialismo: questo è l’identikit di Leonida Buongiorno, l’allora trentacinquenne che s’innamorò, ricambiato, della coetanea Edda Ciano, la figlia di Benito Mussolini, giunta a Lipari in confino dopo la morte del marito e del padre. «Allora Edda pesava 42 chili, non mangiava, voleva lasciarsi morire. Era una donna disillusa», afferma Marcello Sorgi autore del libro «Edda Ciano e il Comunista», divenuto un film tv, prodotto dalla Casanova Multimedia e Rai Fiction, per la regia di Graziano Diana, con protagonisti Alessandro Preziosi e Stefania Rocca, che andrà in onda domenica 13 marzo in prima serata su RaiUno. Una storia per la quale il regista Graziano Diana ringrazierà sempre il figlio di Leonida, Eduardo, che ha fatto prima accostare in punta di piedi Sorgi a questa storia e poi ha accolto con generosità tutti coloro che si appassionavano a questo racconto. Eduardo è infatti il custode di una scatola dove sono conservate tutte le lettere che Edda inviava a Leonida. «Abbiamo avuto la fortuna di scrivere e girare questa storia d’amore a Lipari, nei luoghi dove è sbocciata», afferma Diana, che ha lavorato alla sceneggiatura con Stefano Marcocci e Domenico Tomassetti. «Quando ho trovato questa storia di cui tutti parlavano a Lipari e letto le trascrizioni e traduzioni delle lettere, e in un secondo momento gli originali, ho pensato ’questo è un film’», racconta Sorgi che parla di «una grande storia d’amore disperato. Leonida e Edda erano sorvegliati dalla polizia e scrivevano in inglese e francese sperando che le spie non capissero ciò che si dicevano. Edda – afferma Sorgi – nelle lettere esprime erotismo. Non dormivano mai, trascorrevano insieme la notte e il giorno dopo si raccontavano le emozioni provate». «Per me è la storia d’amore per eccellenza – osserva Diana -, oltre alla possibilità di raccontare un’epoca attraverso uno sguardo privilegiato. Due personaggi, Leonida Buongiorno, ex partigiano, e Edda Ciano, figlia di Benito Mussolini, legati proprio da ciò che li divide. La sofferenza della guerra ha acuito in loro la capacità di comprendersi l’uno con l’altra». Leggi il seguito di questo post »