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Foà, il poeta fascista morto ad Auschwitz

In Attualità on 24 gennaio 2012 at 13:38

Si riporta di seguito il file .pdf di un articolo realizzato da Valentino Quintana, membro del comitato scientifico di “Libera Storia”, pubblicato oggi dal “Giornale dell’Umbria

Giornale Umbria 24-1-12

 

Pio XII, Osservatore Romano: archivi confermano che salvò ebrei

In Storia della Chiesa (1860-presente) on 23 luglio 2011 at 22:50

(Agi) – CdV, 23 lug. – “Nuove conferme di quello che fu il tenace impegno di Pio XII in favore degli ebrei negli anni piu’ bui della storia del Novecento” sono citate oggi dall’Osservatore Romano che pubblica quanto riferito dal ricercatore statunitense William Doino jr alla Catholic News Agency di Denver, sottolineando che dagli archivi emergono prove di “un impegno che l’ebraismo gia’ allora riconobbe e lodo'”. Studiando i numeri degli anni Trenta della “Jewish Veteran”, rivista americana ebraica, Doino ha trovato molti contributi che lodano Eugenio Pacelli, prima da cardinale e poi da Pontefice. E lo lodano perche’ “la sua vicinanza e la sincera simpatia nei confronti dell’ebraismo non rimasero a livello teorico, ma si fecero profondo e concreto rispetto per la comunita’, i suoi membri e le sue tradizioni”. Gia’ nel numero del marzo 1939 la rivista citata oggi dall’Osservatore augura al nuovo Pontefice (eletto il giorno 2 di quel mese) “a long and successful reign”, mentre in quello di aprile la scelta del Conclave viene salutata come “a source of great satisfaction to Jews”. Grande e’, infatti, la gioia per l’elezione (avvenuta nonostante le forti pressioni antisemite) di un “leale amico degli ebrei”. Gli interventi pubblicati sulla Jewish Veteran mostrano “un Pontefice fiero oppositore di fascismo e nazismo”, che opero’ per “abbattere i muri dei pregiudizi antisemiti, e che certo non ne innalzo’ di nuovi”, il che rappresenta “un’eccezione per l’epoca”. Nel luglio del 1944, cioe’ poco dopo la liberazione di Roma, del resto l’American Jewish Congress (fondato nel 1918) lodo’ pubblicamente il Vaticano per aver fornito cibo kosher agli ebrei nascosti dagli istituti cattolici durante l’occupazione nazista della citta’ italiana. “Un’attenzione al mondo ebraico che – scrive oggi il giornale diretto da professor Giovanni Maria Vian – non sorprende: come noto, infatti, nel 1938 quando era segretario di Stato, il cardinale Pacelli firmo’ un documento in cui si opponeva pubblicamente a un disegno di legge antikosher presentato in Polonia” definendolo “una grave e autentica persecuzione contro il popolo ebraico”. L’Osservatore rende poi omaggio – in un altro articolo – all’eroismo del rabbino romeno Alexadre Safran che seppe distinguersi “per la coraggiosa testimonianza e l’intelligenza con cui” opero’ per salvare gli ebrei perseguitati dai nazisti nella sua patria, e che rappresenta “una delle personalita’ ebraiche cui portare piu’ rispetto e ammirazione”.

Eichmann: Germania e Usa sapevano dove si nascondeva

In Nazionalsocialismo (1933-1945) on 13 gennaio 2011 at 17:02

Ma non agirono per non coinvolgere il governo, l’Italia e il Vaticano

Roma, 12 gen. (TMNews) – I servizi segreti di Stati Uniti e Germania conoscevano il luogo dove si nascondeva Adolf Eichmann, il braccio destro di Hitler che fu il registra operativo della cosiddetta «soluzione finale» (lo sterminio degli ebrei), e questo anche 10 anni prima dell’intervento israeliano che nel 1969 rapì il criminale nazista per sottoporlo a un processo che fece scalpore in tutto il mondo. La notizia è stata data dalla rivista tedesca Bild che sulla base di nuovi documenti resi pubblici solo adesso dagli archivi di Monaco mostrano come Germania e Usa sapessero almeno dal 1952 che Eichmann viveva in Argentina sotto il nome di Ricardo Klement. Secondo alcuni studiosi l’inazione di tedeschi e americani, che tollerarono la latitanza di Eichmann, fu determinata dal desiderio di proteggere alcuni funzionari vaticani che aiutarono Eichmann e vari altri gerarchi tedeschi a fuggire in America Latina. In una delle carte di archivio pubblicate da Bild e datate 1952 si legge: «Il colonnello delle SS Eichmann non si trova in Egitto ma risiede in Argentina sotto il falso nome di Clemens. Il suo indirizzo è noto al direttore del giornale tedesco pubblicato in Argentina Der Weg».

Wikileaks: Vaticano si ritirò da organizzazione memoria Olocausto

In Attualità on 26 dicembre 2010 at 10:46

(Agi) – Londra, 22 dic. – La battaglia tra conservatori e liberali in Vaticano accompagna e s’intreccia con il processo di canonizzazione di Pio XII. Lo riteneva il numero 2 dell’ambasciata Uda presso la Santa Sede, Julieta Valls Noyes, che in un cablogramma reso noto da Wikileaks spiegava come la santa Sede fosse stata costretta a tirarsi indietro da un “accordo” con cui aveva aderito come osservatore a un’organizzazione intergovernativa per la memoria dello sterminio nazista (la “Task force for international Holocaust education, remembrance and reasearch”). Nell’ottobre del 2009 Valls Noyes, riteneva che la “marcia indietro” potesse essere dovuta alla “inesperienza” di monsignor Ettore Ballestrero, vice segretario di Stato appena nominato. E “non sarebbe la prima volta”, aggiungeva Noyes, che Ballestrero “complica le relazioni del Vaticano con l’estero”. L’improvvisa mossa della Santa Sede, pero’, forse era stata decisa da molto piu’ in alto. Tornare indietro sulle decisioni prese, e su intese sottoscritte nero su bianco, avrebbe, infatti, dato modo al Vaticano di prevenire le “tensioni” legate all’imbarazzo di far parte di un’associazione che “spingeva per la declassificazione dei documenti del pontificato di Pio XII”, considerato dai critici antisemita e debole nella sua condanna del nazismo. Leggi il seguito di questo post »