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Umbria e Risorgimento: terza puntata sul Corriere dell’Umbria

In Regno d'Italia (1861-1946) on 30 novembre 2010 at 10:34

Riportiamo la terza pagina monografica pubblicata lunedì 29 novembre 2010 dal Corriere dell’Umbria sui protagonisti umbri del processo risorgimentale

Corriere Umbria 29novembre 2010, pagina 4

“Ode ai numerosi patrioti umbri protagonisti del Risorgimento”

In Regno d'Italia (1861-1946) on 28 novembre 2010 at 14:08

Saggio in due puntante di Valentino Quintana sui protagonisti umbri del processo risorgimentale, pubblicato su “Il Giornale dell’Umbria”

1^ parte

2^ parte

 

Pio XII: nel ’43 lettera contro il nazismo, i vescovi la nascosero

In Nazionalsocialismo (1933-1945) on 27 novembre 2010 at 15:29

di Giovanna Chirri

Civiltà Cattolica: Papa Pacelli audace, presuli tedeschi fautori invece della realpolitik

(Ansa) – Roma, 18 nov – Spesso accusato di aver ceduto alla realpolitik negli anni bui del nazismo e della guerra, Pio XII emerge invece come vicino all’ala dell’episcopato tedesco piu’ intransigente nella condanna al nazionalsocialismo, almeno nella circostanza di una lettera scritta al popolo tedesco nel gennaio del ’43, e che i vescovi della Germania decisero di non pubblicare. La ricostruzione di questa pagina poco nota e’ dello storico padre Giovanni Sale, in un articolo sul prossimo numero della Civilita’ cattolica. Si tratta di una lettera in cui, – a poca distanza dall’alta tensione tra papato e Germania causata dal radiomessaggio del Natale ’42 di Pio XII – il Pontefice critica aspramente quei cattolici tedeschi che, attratti dalla propaganda, avevano aderito al nazionalsocialismo, rinnegando fede e umanita’. Espressa ”profonda tristezza” per il tradimento di costoro, Pio XII li invita ad abbandonare la ”strada falsa e sbagliata” e li contrappone alla ”fiera schiera di quelli che hanno resistito eroicamente alle vacue seduzioni e minacce”. Padre Sale documenta la sintonia tra Pacelli e i vescovi tedeschi piu’ intransigenti nei confronti del nazismo e fermi nel denunciarne la incompatibilita’ con la dottrina cattolica, tra cui soprattutto i vescovi von Preysing (Berlino), Faulhaber (Monaco) e von Galen (Muenster). L’ala piu’ morbida era invece guidata dal cardinale Bertram, presidente della Conferenza episcopale di Fulda. Leggi il seguito di questo post »

Quando Hitler voleva attaccare Londra e Urss con i dischi volanti

In Nazionalsocialismo (1933-1945) on 25 novembre 2010 at 10:24

Rivelati i piani segreti dopo lo smacco di Stalingrando

Roma, 18 nov. (Apcom) – dopo alcuni seri rovesci bellici – lo smacco di Stalingrado e le sconfitte in nord Africa – il fuehrer tedesco Adolf Hitler si rivolse ai suoi scienziati chiedendogli di mettere a punto delle armi letali e molto insolite per raddrizzare le sorti della guerra. Oltre alla realizzazione dei missili V2 e al progetto dei primi jet a reazione – di cui gli storici hanno già scritto – Hitler chiese ai suoi apprendisti stregoni anche qualcosa di più: dei veri e propri dischi volanti capaci di raggiungere lontane destinazioni e attaccare e distruggere Londra e New York. La rivelazione viene da una rivista scientifica tedesca, “Pm” che cita persino testimoni oculari, persone che affermano di aver visto volare un disco volante ornato della ‘croce di ferro’ tedesca sulle rive del Tamigi. L’idea quindi, non sarebbe restata allo stadio progettuale e a quanto pare – la rivista pubblica anche una fotografia – i tecnici teutonici avrebbero anche realizzato diversi prototipi di dischi volanti da combattimento. “PM” ricostruisce la vicenda citando anche le cronache del tempo del New York Times che proprio in quei giorni scrisse di “un misterioso disco volante” e pubblico diverse foto di un oggetto non identificato che volava a grande velocità sopra i grattacieli della città. Il progetto ‘dischi volanti’ aveva il nome in codice programma Schriver-Habermol, dal nome di un pilota colladautore dell’esercito tedesco (Schriver) e di un ingenere (Habermol). Responsabile di tutta l’operazione il capo delle forze aereonautiche tedesche Hermann Goering. Secondo un tecnico che avrebbe partecipato alla realizzazione degli “Ufo” tedeschi furono messi a punto almeno 15 esemplari di dischi volanti.

Libri: Goebbels contava gli amplessi con la fidanzata

In Nazionalsocialismo (1933-1945) on 23 novembre 2010 at 10:26

I minuziosi appunti del ministro della propaganda di Hitler

(Ansa) – Roma, 14 nov – Joseph Goebbels, il ministro della Propaganda del regime nazista, annotava minuziosamente i propri incontri sessuali con la fidanzata che poi sarebbe diventata sua moglie, Magda Quandt. Lo rivela una nuova biografia del gerarca di Adolf Hitler peraltro noto per le sue numerose storie con attrici del regime. Il libro dello storico Peter Longerich, segnalato oggi dal sito del quotidiano tedesco Bild, riferisce come Goebbels abbia descritto, slancio poetico, la sua prima notte d’amore: ”la sera viene Magda Quandt e rimane molto a lungo. Sboccia in un’abbagliante dolcezza bionda. Sei la mia regina”. Un ”1” apposto dietro a questa nota viene interpretato come l’indizio che quello sia stato il primo incontro con la donna che poi lo seguira’ fino alla morte nel suicidio alla cancelleria di Berlino il primo maggio 1945. La biografia pubblicata dalla casa editrice Siedler Verlag rivela come Goebbels abbia annotato nel suo diario i successivi incontri e, si presume, il numero ordinale dei suoi rapporti: ”Va a casa tardi (2.3.)”, ”Sera Magda (4.5.)”, ”Magda (6.7.)”. Goebbels, ricorda il tabloid popolare, era detto ”il caprone di Babelsberg” per le sue numerose storie sentimentali con le attrici degli omonimi studi cinematografici alle porte di Berlino.

Umbria e Risorgimento: il servizio di lunedì 22/11 del Corriere dell’Umbria

In Regno d'Italia (1861-1946) on 22 novembre 2010 at 18:56

Secondo appuntamento della serie di pagine monografiche dedicate agli umbri protagonisti del processo risorgimentale ed unitario del Corriere dell’Umbria. Per tutti coloro che non avessero avuto modo di vederlo o comprarlo, Libera Storia metterà in rete ogni martedì la pagina dedicata all’evento.

Corriere Umbria 22 novembre, pagina 5 

 

Shoah: la Cia aiutò criminali nazisti ricercati

In Nazionalsocialismo (1933-1945) on 22 novembre 2010 at 10:10

Dopo il 1945 alcuni furono accolti negli Usa per “interesse nazionale”

di Luciano Chierico

(Ansa) – New York, 14 nov – C’e’ una storia segreta dell’America per quanto riguarda la caccia ai criminali nazisti: dopo il 1945, e negli anni seguenti, e’ vero che gli Stati Uniti diedero la caccia ad esponenti del regime di Adolf Hitler scampati alla cattura e ricercati in tutto il mondo, ma e’ vero anche che la Cia contribui’ a proteggerne alcuni. Non solo: in alcuni casi gli Usa, dopo averli rintracciati, riconobbero loro la cittadinanza ”nell’interesse nazionale”. Lo rivela oggi il New York Times, citando un rapporto riservato del Dipartimento di Giustizia redatto dall’Ufficio per le Indagini Speciali (Osi), che fu creato nel 1979 con l’obiettivo, appunto, di deportare criminali nazisti. Il rapporto rivela che ad alcuni di loro fu ”garantito l’ingresso” negli Usa nonostante il governo americano fosse perfettamente consapevole del loro passato. ”L’America, che si e’ sempre detta orgogliosa di essere rifugio dei perseguitati – si legge nel rapporto reso noto dal New York Times – divenne, in alcuni casi minori, rifugio anche per i persecutori”. Il rapporto cita in particolare il caso di Arthur L. Rudolph, uno scienziato nazista esperto di missili che nel 1945 venne portato negli Stati Uniti proprio per la sua esperienza nel settore. Rudolph in America lavoro’ successivamente per la Nasa ed e’ considerato il padre del missile Saturno V. Ma dal rapporto emerge che lo scienziato, che lavorava nella fabbrica sotterranea Mittelwerk (in Turingia, est della Germania), ebbe un ruolo ben piu’ di rilievo di quanto si pensasse nello sfruttamento dei lavoratori-schiavi. Leggi il seguito di questo post »

Shoah: Germania, commissione, Ministero delle Finanze fu complice

In Nazionalsocialismo (1933-1945) on 21 novembre 2010 at 09:18

Gli storici: il coinvolgimento fu più grave di quanto ritenuto finora

(Ansa) -Berlino , 9 nov – La complicita’ del ministero delle Finanze tedesco nello sterminio degli ebrei ai tempi di Adolf Hitler sembra essere stata molto piu’ grave di quanto si e’ creduto per decenni, secondo un rapporto provvisorio della commissione di storici che sta esaminando il ruolo avuto dal Ministero delle finanze del Reich durante la dittatura nazista. ”Piu’ si esamina la sua attivita’ e piu’ si scopre che in molti settori il ministero delle Finanze collaboro’ con i nazisti piu’ ancora di quanto fece il ministero degli Esteri” si legge nel primo rapporto provvisorio della commissione costituita l’anno scorso quando era ancora ministro Peer Steinbrueck (Spd), sull’esempio della commissione ordinata dall’ex ministro degli Esteri Joschka Fischer, dei Verdi. Il rapporto sui diplomatici era stato presentato il 28 ottobre scorso dal nuovo ministro degli Esteri, Guido Westerwelle (Fdp). Il ministero delle Finanze non ha solo finanziato il riarmo e poi la guerra dei tedeschi con le tasse e l’emissione di titoli di debito, ma ha anche attivamente portato avanti il saccheggio dei beni degli ebrei e di altri oppositori perseguitati dal regime nazista, confiscando per esempio le proprieta’ dei sei milioni di ebrei uccisi nei campi di sterminio. La commissione dovrebbe concludere la sua attivita’ nel giro di tre o quattro anni.

Russia: aperta la dacia di Stalin, ma non ancora accessibile al pubblico

In Comunismo on 19 novembre 2010 at 11:59

Alle pareti nessun ritratto del dittatore georgiano, bensì regali di Mao e fotografie di riviste

Mosca, 17 nov. (Adnkronos/Dpa) -Aperta per la prima volta oggi la dacia di Stalin di Kuntsevo, la casa in cui il leader sovietico di origine georgiana mori’ il 5 marzo del 1953, ancora chiusa al pubblico. All’interno dell’edificio costruito negli anni venti dall’architetto Miron Merzhanov, vi e’ un bunker aggiunto nel 1942, ma nessun tunnel di collegamento con il Cremlino, nessuna metropolitana privata per Stalin, come invece vuole una consolidata leggenda. La casa, sul fiume Moskva alla periferia occidentale di Mosca, viene descritta da chi l’ha vista oggi, un gruppo di giornalisti russi, come non particolarmente lussuosa, ma piena di regali di Mao Tse Tung e di fotografie prese da riviste sovietiche alle pareti. Stranamente, nessuna immagine di Stalin, che invece abbondavano nel resto del paese. ”Abbiamo cercato la metropolitana, ma non ne abbiamo trovato traccia”, ha spiegato lo storico dei servizi di protezione russa (Fso, che un tempo facevano parte del Kgb), Sergei Devjatov, ricordando che in auto dal Cremlino, la dacia dista solo 12 minuti e anticipando la pubblicazione il prossimo anno di un libro, anche con materiali d’archivio, sull’edicio. Leggi il seguito di questo post »

Emigrazione: museo Pietro Conti di Gualdo Tadino ospite d’onore al galà Icom Italia

In Attualità on 18 novembre 2010 at 13:12

(9Colonne) Milano, 17 nov – Grande successo a Milano per il Museo regionale dell’emigrazione Pietro Conti, ospite d’onore alla serata di gala per la premiazione “Miglior museo dell’anno 2010”, promossa da Icom Italia. Il Museo, finalista per la categoria “Glocal”, lodato per aver saputo coniugare il “genius loci” con la capacità di tessere rapporti su scala internazionale, ha partecipato a questa nobile gara. “Un riconoscimento che ci rende particolarmente orgogliosi – spiega Catia Monacelli, antropologa culturale e direttore del museo – da dividere con la città di Gualdo Tadino, l’Umbria e tutti gli altri musei e studiosi che da anni si occupano delle tematiche emigratorie”. “Significativo di una rinnovata attenzione nazionale verso i musei di taglio demoetnoantropologico”, aggiunge con soddisfazione Pietro Clemente, pesidente di Simbdea, l’associazione che ha come obiettivo principale quello di valorizzare, promuovere e sviluppare il settore demo-etno-antropologi trovando il giusto spazio all’interno del sistema nazionale dei beni culturali. “Il frutto ed il risultato di un lavoro di squadra, di anni di studio e di ricerca”, dichiara Roberto Morroni, presidente del Museo e sindaco di Gualdo Tadino, a cui si unisce il plauso dell’assessore alla cultura regionale Fabrizio Bracco, che esprime piena soddisfazione per questo importante riconoscimento nazionale. Leggi il seguito di questo post »